L’ansia nacque con Adamo, nel momento della scelta dinanzi “all’albero della conoscenza”: restare innocente o scegliere il libero arbitrio? Essa accompagnerà l’individuo per tutto l’arco dell’esistenza.
Come veniva curata l’ansia in antichità?
I Traci (1107 e 100 a.C.) nella odierna Bulgaria, “curavano l’anima” con un filtro magico (spesso a base di vino); gli Etruschi (IX secolo I secolo a.C.) usavano colate a base di papavero e di valeriana; Ippocrate (460 377 a.C.) e i Romani ricorrevano all’oppio, estraendone il succo lattiginoso o pestavano in un mortaio petali e calici della pianta (fiore) per fare una poltiglia detta “meconio”.
Le antiche indicazioni mediche, non si discostavano da quelle moderne, esse prevedevano il vivere in ambienti pieni di luce; l’evitare il cibo pesante; il bere con moderazione il vino, specie i vini forti; i massaggi, i bagni, il moto e la ginnastica.
Si considerava utile, inoltre, cambiare ambiente e fare lunghi viaggi, come pure evitare tutte le idee che potevano spaventare.
Le conversazioni allegre e i divertimenti venivano considerate appropriate e si affrontavano con delicatezza e comprensione le idee fisse, portando la persona sofferente, non con la forza, ma attraverso suggerimenti, verso un diverso stato d’animo.
Fondamentale con Apollo, Pitagora e Platone fu l’esistenza di una “magica” affinità fra musica e medicina. Il ritmo e la musica, grazie al loro carattere sentimentale, sono adatti a “penetrare l’anima e a commuoverla: allo stesso tempo mitigano l’elemento irascibile presente nell’anima”.
Anche Aristotele affermava che le persone turbate dopo che “avevano ascoltate melodie che innalzano l’anima all’estasi, riescono a rilassarsi fino a riacquistare le loro condizioni normali, come se si fossero sottoposte a cure mediche o purificatorie”.
Lo strumento più utilizzato a scopo terapeutico era il flauto, le cui vibrazioni sonore avevano sia il potere di purificare dalle emozioni che “far palpitare la carne e ridare la vita”.
Come viene curata l’ansia oggi, nella modernità ?
Potremmo elencare risoluzioni basiche come l’utilizzo dell’alcol, delle droghe, del cibo, del gioco d’azzardo, del sesso, dello shopping compulsivo fino a strategie più elevate.
Senz’altro lo sport, la lettura e gli interessi/hobby sono un rimedio più sano e adulto ma resta per noi la psicoterapia la strategia più efficace per la cura dell’ansia.
Per alcuni pazienti se l’entità dei sintomi è moderato o grave l’uso dei farmaci è consigliabile ma ad oggi la terapia cognitiva comportamentale resta tra le terapie più efficaci nella cura dell’ansia e nella quasi totale remissione dei sintomi senza la necessità di dover ricorrere a condotte patogene che alimenterebbero sofferenza e disagi personali, relazionali e lavorativo.
Bibliografia:
Rossella Magliano-Storia dell’ansia-Mediamed Edizioni Scientifiche
Roversi A.S.-Manuale Medico di Diagnostica e terapia- S.A. Farmaceutici Italia
Zanca Attilio-Il farmaco nei Tempo-Farmaitalia Carlo Erba Immagine.